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Anticorruzione

Pubblicato 05 novembre 2021

Il conflitto di interessi apparente e la percezione di imparzialità

di Massimo Di Rienzo

Secondo l'OCSE “si può affermare che esiste un conflitto di interessi apparente, quando gli interessi privati di un dipendente pubblico sembrano poter influenzare indebitamente lo svolgimento delle sue funzioni, ma questo in realtà non accade”.

L’Autorità nazionale anticorruzione italiana (ANAC) è ancora più sintetica: un conflitto di interessi apparente è un conflitto “che può essere percepito dall’esterno come tale”. OCSE e ANAC (e tutti gli esperti in materia che ad essi si richiamano) non negano che il conflitto di interessi apparente possa incidere pesantemente e realmente sulla fiducia dei cittadini, ma lo descrivono come un qui pro quo (non sempre infondato), come un conflitto di interessi percepito da un osservatore esterno alla sfera pubblica, che non dispone di tutte le informazioni, ma giudica in base alle informazioni che ha.

Nel conflitto di interessi apparente, così come viene descritto, confini tra realtà e immaginazione, tra fatti e interpretazione dei fatti (in una situazione di profonda asimmetria informativa), tendono a confondersi.

 

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